Lisetta Carmi - Palazzo Ducale,
Appartamento del Doge, Piazza Giacomo Matteotti, 9 - Genova
(Foto: Artemisia Gentileschi, Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne,1640 ca.Olio su tela, cm 115x116,4Fondazione Carit, Terni, Italia)
Mostra
in corso dal 23 ottobre 2024 al 30 marzo 2025
A Palazzo Ducale apre una grande mostra - In occasione dei 100 anni dalla nascita di Lisetta Carmi - dell’artista e fotografa genovese, che nel corso della sua vita ha avuto il coraggio di percorrere vie diverse dando sempre voce agli ultimi.
Comunicato stampa della mostra Lisetta Carmi a Genova
Un viaggio che parte da Genova e dall’Italia per raccontare con il suo
sguardo acuto e lucido realtà lontane e mondi in trasformazione, con inedite immagini a colori che affiancano le
serie più famose in bianco e nero.
A Genova, nei primi anni Sessanta, la fotografia diventa per Carmi professione quotidiana, come fotografa di
scena al Teatro Stabile, e per fornire le immagini ai quotidiani, dopo gli spettacoli, sviluppava e stampava per
imbucare gli scatti all’alba.
Da Genova parte per i suoi lunghi viaggi, nei vent’anni che ha dedicato alla pratica fotografica, con reportages in
Venezuela, India, Afghanistan, il suo obiettivo strumento per capire il mondo e la condizione umana, attraverso
scatti in bianco e nero o utilizzando la potenza del colore per far emergere la verità, suprema linea guida di tutta
la sua pratica fotografica.
E Genova emerge nelle sue sfaccettature inaspettate, col racconto del mondo del lavoro nelle famose immagini
di Genova - porto e dell’Italsider ma anche quelle, in parte inedite, dell’Anagrafe e degli aspetti della vita
culturale e sociale della città.
In mostra non potrebbero mancare le immagini in bianco e nero della serie I travestiti degli anni Sessanta,
pubblicate nel 1972 in un libro che fece scandalo allora, ma che oggi è una pietra miliare nella storia della
fotografia. Immagini ormai iconiche che saranno messe a confronto con le loro declinazioni a colori riscoperte
solo nel 2017, così come la versione inedita, sempre a colori, di Erotismo e autoritarismo a Staglieno in cui il
famoso cimitero genovese diventa, attraverso l’obiettivo della fotografa, ritratto della società borghese
ottocentesca, con le sue contraddizioni, tra ritrattistica celebrativa e sensualità inaspettatamente in dialogo nei
monumenti funebri.
Genova sua città natale, dopo le recenti grandi mostre di Torino, Firenze e Londra sceglie di omaggiare attraverso
una nuova lettura, questa figura dirompente di fotografa e artista, centrale nella storia della fotografia del
dopoguerra.
«Con questa mostra – ricorda il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Giuseppe Costa –
proseguiamo il nostro “racconto” del Novecento attraverso i protagonisti della fotografia. Abbiamo già ospitato
in passato una rassegna su Lisetta Carmi: in questo percorso espositivo, il pubblico avrà modo di approfondire
le tante sfaccettature di una personalità straordinaria che ha fatto della libertà la sua cifra intellettuale».
«La mostra per ricordare il centenario della nascita di Lisetta Carmi – sostiene il curatore Giovanni Battista
Martini – vuole sottolineare il profondo legame con Genova, la sua città, dove ha svolto per una ventina d’anni
la professione di fotografa: da qui è partita sempre da sola per i suoi viaggi nel mondo. Le fotografie esposte ci
raccontano dell’amore e della comprensione per l’essere umano e della volontà di capire, da persona libera, la
realtà senza pregiudizi. In dialogo con le fotografie in bianco e nero, le immagini a colori, per la maggior parte
inedite, mostrano un approccio diverso alla sua ricerca fotografica. L’attenzione alla fisicità dei soggetti si
espande in riflessioni poetiche, senza mai perdere il portato politico e il potere, proprio del medium fotografico,
di agire sulle nostre coscienze».
«Non stupisce che, con un ritardo di quasi vent’anni – sottolinea la curatrice della mostra e direttrice di Palazzo
Ducale Fondazione per la Cultura, Ilaria Bonacossa – Lisetta Carmi sia oggi al centro di una inarrestabile
“riscoperta” da parte del mondo dell’arte contemporanea e che venga, a ragione, considerata una delle più
importanti fotografe della fine del Novecento. L’attenzione recente verso il suo lavoro, presentato in importanti
musei e fondazioni, si lega ad un rinnovato interesse verso le questioni di genere e inclusione che caratterizzano
il dibattito culturale contemporaneo».
L’allestimento è realizzato dallo studio Drama Y Comedias che ha trasformato lo spazio del Sottoporticato
ideando un percorso che non è una semplice mostra fotografica, ma una vera e propria esposizione di arte
contemporanea. Il design dell'esposizione si concentra sul concetto di muro, sia come struttura fisica che come
spazio metaforico. Ogni stanza invita gli spettatori a considerare i muri come dispositivi di divisione e
connessione, interfacce pubbliche costantemente soggette a riscritture sociali, inevitabilmente politiche. Muri
innocenti e promiscui.
Lisetta Carmi, molto vicino incredibilmente lontano è curata da Giovanni Battista Martini, curatore
dell’archivio Lisetta Carmi, che ha scritto e concepito numerose mostre dell’artista negli ultimi anni, e Ilaria
Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova, ed è promossa e
organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei.
Una prestigiosa pubblicazione a cura di Silvana Editoriale accompagna la mostra.
BIO
Lisetta Carmi nasce a Genova il 15 febbraio 1924, in un’agiata famiglia ebrea della media borghesia. A causa
delle leggi razziali è costretta nel 1938 ad abbandonare la scuola e a rifugiarsi con la famiglia in Svizzera. Nel
1945, al termine della guerra, torna in Italia e si diploma al conservatorio di Milano. Negli anni seguenti tiene una
serie di concerti in Germania, Svizzera, Italia e Israele. Nel 1960 interrompe la carriera concertistica e si avvicina
in modo casuale alla fotografia trasformandola in una vera e propria professione. Per tre anni lavora come
fotografa al Teatro Duse di Genova. Accetta diversi incarichi dal Comune di Genova realizzando una serie di
reportage in cui descrive le diverse realtà e problematiche sociali della città come, ad esempio, gli ospedali,
l’anagrafe, il centro storico e le fogne cittadine. Dopo aver realizzato nel 1964 un’ampia indagine nel porto di
Genova, diventata poi una mostra itinerante, continua un reportage sulla Sardegna iniziato nel 1962 e che
terminerà negli anni Settanta.
Successivamente si reca a Parigi e da questo soggiorno nasce il volume
Métropolitain, libro d’artista contenente una serie di scatti realizzati nella metropolitana parigina. Nel 1965
prende corpo il suo progetto più noto, che nel 1972 diventerà un libro, dedicato ai travestiti genovesi. Nel 1969
viaggia per tre mesi in America Latina e l’anno successivo in Afghanistan e Nepal. Nel 1971 compra un trullo in
Puglia, a Cisternino. Il 12 marzo 1976 conosce a Jaipur, in India, Babaji Herakhan Baba, il Mahavatar
dell’Himalaya, incontro che trasformerà radicalmente la sua vita. Lo stesso anno è in Sicilia per incarico della
Dalmine per il volume Acque di Sicilia, dove sono raccolte immagini del paesaggio e della realtà sociale della
regione, accompagnate da un testo di Leonardo Sciascia. Negli anni realizza una serie di ritratti di artisti e
personalità del mondo della cultura del tempo, tra cui Judith Malina, Joris Ivens, Charles Aznavour, Edoardo
Sanguineti, Leonardo Sciascia, Lucio Fontana, César, Carmelo Bene, Luigi Nono, Luigi Dallapiccola, Claudio
Abbado, Jacques Lacan e Ezra Pound, di cui si ricordano i celebri scatti realizzati nel 1966 presso l’abitazione
del poeta sulle alture di Zoagli in Liguria.
Negli anni successivi Lisetta Carmi si dedicherà completamente alla costruzione dell’ashram Bhole Baba, a
Cisternino, e quindi alla diffusione degli insegnamenti del suo maestro. Nel 1995 incontra, dopo trentacinque
anni, il suo ex allievo di pianoforte Paolo Ferrari e inizia con lui una collaborazione di studio filosofico-musicale.
Lisetta Carmi muore, o come avrebbe detto lei, abbandona il suo corpo terreno, il 5 luglio 2022 a Cisternino
Informazioni utili per la visita
da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (biglietteria chiusa dopo le 18). Lunedì chiuso. Aperta Pasqua e Lunedì dell’Angelo, lunedì 24 aprile e 1° maggio.
Biglietti: intero € 13, ridotto € 11.
Telefono: +39.010.8171600
Sito web: Palazzo
Ducale |