Impression, Morisot - Palazzo Ducale,
Appartamento del Doge, Piazza Giacomo Matteotti, 9 - Genova
(Foto: Artemisia Gentileschi, Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne,1640 ca.Olio su tela, cm 115x116,4Fondazione Carit, Terni, Italia)
Mostra
in corso dal 12 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025
A Palazzo Ducale apre una prima grande mostra sulla figura di Berthe Morisot (1841-1895), unica pittrice a esporre il 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Felix Nadar, data che ha segnato la nascita dell’Impressionismo.
Comunicato stampa della mostra Impression, Morisot a Genova
Organizzata in collaborazione con il Museo di Belle Arti Jules
Chéret di Nizza e con prestiti inediti degli eredi di Berthe Morisot, la mostra è un progetto di Palazzo Ducale Fondazione
per la Cultura con Electa, anche editore del catalogo, sostenuta dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova, ed
è curata da Marianne Mathieu, tra le più rinomate esperte
dell’opera di Berthe Morisot e studiosa della storia dell’Impressionismo, protagonista di molte scoperte scientifiche in
questo ambito.
L’esposizione rientra nel calendario delle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Impressionismo, inclusa nella stagione commemorativa avviata dal Museo d’Orsay di Parigi, ed è patrocinata dall’Ambasciata di Francia. La mostra gode
del sostegno eccezionale dell’Académie des beaux-arts e del
musée Marmottan Monet di Parigi, di Villa et jardin Ephrussi
de Rothschild.
Il 15 aprile 1874, rifiutati dal Salon ufficiale che riuniva artisti
legati all’Académie des Beaux-Arts della capitale francese, un
gruppo di giovani pittori si riunisce nello studio del fotografo
Felix Nadar. Tra i giovani dissidenti ad esporre le loro opere Edgar Degas, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Claude Monet. E una sola pittrice: Berthe
Morisot.
La mostra non a caso si tiene a Palazzo Ducale a Genova.
Tra gli intenti del progetto espositivo, infatti, anche quello di
illustrare l’influenza che i due soggiorni in Riviera di Berthe
Morisot, negli inverni 1881-1882 e 1888 -1889, hanno avuto sull’evoluzione della sua pittura e le reinterpretazioni dell’architettura locale nella sua residenza parigina. I colori
chiari, le pennellate sempre più libere hanno subito una forte
spinta da questa esperienza. In mostra, di questo periodo, si
annovera anche Barca illuminata (1889): l’unico notturno mai
dipinto dall’artista. Sulla costa mediterranea, inoltre, Morisot
si dedica alla rappresentazione della vegetazione locale e gli
aranci diventano uno dei soggetti privilegiati, come si vede con
Sotto l’arancio (1889) e, al limite dell’astratto, Rami d’arancio
dello stesso anno.
Più di 80 opere, tra dipinti, acqueforti, acquerelli, pastelli,
cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei
quali inediti, consentono di ripercorrere la vita dell’artista,
che ha scelto e perseguito la professione di pittrice, condivisa
non solo con i più grandi artisti dell’epoca, e in particolare Renoir, Monet, Manet, Degas che frequentavano abitualmente il
suo salotto del giovedì sera, ma anche con figure di intellettuali
quali Stéphane Mallarmé ed Emile Zola.
Il percorso di visita attraverso undici sale dell’Appartamento del Doge ha uno svolgimento cronologico che segue l’evoluzione della pittura di Morisot: dalle prime copie al Louvre
- in particolare di artisti italiani, e tra questi, Veronese - alla
svolta impressionista. Focus tematici approfondiscono le suggestioni dei viaggi in Riviera. Tra questi, il progetto di arredo
che realizza nel suo salone-atelier riprendendo l’architettura
della chiesa del Gesù nella vecchia Nizza. In mostra la ricostruzione di questo spazio concepito dall’artista stessa.
Allo stesso tempo l’esposizione include una forte dimensione biografica, poiché l’arte della pittrice è cresciuta e si è
sviluppata in ambito familiare. Il salone a casa dei genitori
prima, e quello delle sue residenze una volta divenuta moglie
di Eugène Manet, fratello del più noto Edouard, hanno sempre
svolto anche la funzione di atelier. Scene di vita moderna e quotidiana sono manifesto dell’Impressionismo, ma con Berthe
Morisot l’intimità familiare trova un respiro inedito. Esposto
per la prima volta Il ritratto di Madame Boursier (1867), cugina
di Berthe, è anche una delle rare testimonianze ancora conservate dell’attività giovanile della pittrice. In mostra anche il
ritratto che la sorella Edma le fece nel 1865, in cui la raffigura
con il pennello in mano, a testimoniarne la precoce ambizione.
E ancora Lillà a Maurecourt, dipinto all’indomani della mostra del 1874, si concentra su una scena familiare e presenta
le caratteristiche salienti delle prime opere impressioniste di
Morisot, mentre Giovane donna in grigio distesa (1878) si fa
interprete del fascino sofisticato della ragazza parigina, altro
tema a lei caro.
Sua figlia Julie è stata modella privilegiata, ritratta a differenti età, oltre che sua allieva. Dopo la morte della madre Julie Manet si impegnò a farne scoprire al grande pubblico l’opera, anche con un grande lavoro di documentazione. Una storia
di donne che merita di essere raccontata e alla quale è dedicato
uno dei focus della mostra. Insieme a Julie, le nipoti e bambine
e bambini rimasti anonimi sono stati raffigurati con grande
sensibilità da Morisot, al punto da poterla definire anche “pittrice dell’infanzia”, e lo si vede, ad esempio, in La favola (1883),
Fanciulla con la bambola (1884) e Ragazza in un parco (1893).
Ad approfondire queste tematiche un ricco apparato di fotografie dell’album familiare correda la rassegna.
Questi gli argomenti affrontati nella prima parte del percorso
di visita che prelude all’esposizione dei capolavori dell’Impressionismo trionfante, dalla stesura pittorica decisamente rinnovata, in cui a dominare è la figura femminile: nell’ambiente
domestico, en plein-air, in società. Sono le opere della maturità, dalla “sprezzatura” decisa che non si sottrae al dialogo intimo con il disegno dove gli studi tonali vengono poi trasferiti
nei dipinti a olio. In mostra preziosi taccuini di schizzi provano
il grande lavoro alla base dei suoi dipinti, insieme a disegni a
matita e pastelli che diventano anche opera autonoma, proprio
come gli oli e gli acquarelli. E non manca una riflessione sul
“non-finito”, una pratica pittorica che Morisot ha sperimentato anche in maniera radicale, fino a lasciar trasparire la tela
grezza che diventa un colore tra gli altri, come in Giovane donna che si rimette un pattino (1890).
I temi raccontati in mostra e l’ambiente parigino artistico
e intellettuale sono approfonditi in un palinsesto di incontri promosso da Palazzo Ducale di Genova, in collaborazione
con l’Ambasciata di Francia. Il programma si inserisce nel
progetto Esistere come donna ideato e realizzato da Electa, in
collaborazione con Fondamenta Fondazione per le arti e la cultura, che si apre il 5 novembre con una lectio della scrittrice
Melania Mazzucco, e si terrà fino a gennaio con presenze, tra
gli altri, di noti francesisti come Giuseppe Scaraffia e Daria
Galateria. In cartellone ad ottobre, e in collaborazione con Circuito Cinema di Genova, la proiezione di film che narrano l’effervescenza artistica di quegli anni.
Per approfondire la figura di Berthe Morisot e altri aspetti del
suo percorso artistico, a Torino la mostra “Berthe Morisot, Pittrice Impressionista” alla GAM Galleria Civica Arte Moderna e
Contemporanea dal 16 ottobre 2024 al 9 marzo 2025, a cura di
Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin. Ingresso ridotto su presentazione del biglietto della mostra genovese.
Curatrice della mostra è Marianne Mathieu, tra le più rinomate esperte dell’opera di Berthe Morisot e studiosa della storia dell’Impressionismo, protagonista di molte scoperte scientifiche in questo ambito.
La mostra è un progetto di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con Electa
in collaborazione con il Museo di Belle Arti Jules Chéret di Nizza
con il sostegno di Regione Liguria e Comune di Genova e il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia.
Informazioni utili per la visita
Orari: martedì, mercoledi, giovvedì dalle 10 alle 19; venerdì dalle 9 alle 20;
sabato dalle 10 alle 20;
domenica dalle 10 alle 19 (biglietteria chiude 1 ora prima. Aperta Pasqua e Lunedì dell’Angelo, lunedì 24 aprile e 1° maggio).
Biglietti: intero € 15, ridotto € 13.
Telefono: +39.010.8171600
Sito web: Palazzo
Ducale |